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Capitale del Sud marocchino, la più antica delle 4 città imperiali, Marrakech nasce nel IX sec. come città di sosta lungo il tragitto di lunghi viaggi. Un tempo accampamento di tende intorno alla casba, ancora oggi Marrakech non ha del tutto perso questo suo aspetto di città di transito anche se ormai votata alla modernità e immersa nel caos automobilistico, alla pari delle classiche metropoli mondiali. Le sue mura rosse e i diversi edifici costruiti in pietra arenaria, hanno dato alla città il soprannome di “città rossa” o “città d’ocra”.
Gli sfarzi dei sultani, il colore caldo della pietra, il dedalo di viuzze della Medina piene di negozi, e tonalità accese dei tessuti in vendita al mercato e il muezzin che con il suo canto richiama i fedeli alla preghiera, sono le prime meraviglie che si possono scoprire a Marrakech.

Nel cuore della città, spicca con i suoi 77mt. di altezza, il minareto moresco della moschea della Kutubiyya, costruito nel XII sec. Considerato uno dei simboli della città di colore rosato, dovuto alla pietra arenaria della quale é costruito, il suo nome significa ’moschea dei librai” per le numerose bancarelle che la circondano fin dai suoi primi anni. Come nel resto delle moschee della città, è vietato l’accesso ai non mussulmani, dunque bisogna accontentarsi di vederla dall’esterno.

La città

Poco più in là la piazza simbolo di Marrakech, piazza Jiemaa El fna, la piazza più frequentata dell’intera Africa, dal 2001 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, luogo in cui un tempo si tenevano le esecuzioni pubbliche, ma che per fortuna oggi é tutta un’altra cosa. Pulsante di vita a tutte le ore, è animata da mercanti, musicisti, artisti di strada, giocolieri, incantatori di serpenti e turisti che accorrono a frotte. E poi la Medina, una cittadella medievale fortificata che risale ai tempi dell’impero berbero, con le sue stradine labirintiche molto affollate nelle quali si susseguono i suok, mercati che vendono ogni tipo di mercanzia.

La città

Per non parlare di Palazzo Bahia, un sontuoso edificio con oltre 150 sale, riccamente decorato, e per la cui costruzione il gran visir Si Moussa non badò a spese e impiegò i migliori artigiani del paese per ben 14 anni e per un risultato ammaliante: soffitti intarsiati o affrescati, marmi bianchi, mosaici gialli e blu, sete preziose, vetri colorati da lasciare a bocca aperta per la meraviglia. 

L’Hammam

Non da ultimo ci si può concedere uno scrub defatigante in un Hamman tipico, se poi di tratta di Hamman pubblico lo si farà ancora come nella più antica delle tradizioni: con la terra. Inutile dire che questo vero e proprio rito di purificazione, cui si sottopongono sia le donne che gli uomini, si svolgerà in locali rigidamente separati, dal momento in cui non é contemplata la promiscuità.

E perché non prendere il fresco all’ombra delle palme e assaggiare i buonissimi piatti della cucina marocchina? il tutto lo si può fare godendo dei colori di Marrakech: a secondo dell’ora, infatti, cambiano le atmosfere della città fino ai tramonti infuocati che vale assolutamente la pena immortalare.

Insomma, una città capace di stregare chiunque con incantevoli attrazioni, ricca di cose da vedere, musei, gallerie d’arte, giardini famosi e altri nascosti in angoli improbabili della città, moschee, palazzi e strade caratteristiche in cui il passato e la modernità convivono senza intralciarsi.

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